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Una convenzione tra il MiPAAF e il CREA per l’agricoltura biologica

È stata recentemente firmata una convenzione tra il MiPAAF e il CREA per lo sviluppo di attività di ricerca in agricoltura biologica che saranno articolate in 4 progetti proposti dallo stesso CREA nell’ambito di tematiche individuate dal Ministero in base agli esiti della riunione dell’11 ottobre 2016 del Comitato Permanente di Coordinamento per la ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica. Ricordiamo che tale Comitato è stato istituito con Decreto ministeriale del 4 ottobre 2016 n. 73215, con funzioni di indirizzo strategico per progetti di ricerca nel settore biologico.

Il Ministero, con la convenzione, si impegna a corrispondere al CREA un importo complessivo di quasi 2 milioni di euro, di cui il 60% in acconto, il 30% dietro presentazione di una relazione tecnico-scientifica sulle attività svolte e sugli obiettivi raggiunti, con rendiconto finanziario delle spese effettivamente sostenute, e il 10% a saldo dopo la positiva verifica tecnico-contabile da parte del Ministero.

È da notare che non sono reperibili on-line informazioni sui progetti finanziati (gli allegati citati nella convenzione non sono stati pubblicati), né le risultanze della riunione dell’11 ottobre 2016 del Comitato Permanente di Coordinamento per la ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, e neppure le tematiche individuate dal MiPAAF a seguito di tale riunione. Addirittura, il Comitato sembra sprovvisto anche di una sua pagina web e il decreto di nomina del Comitato, con i nominativi dei suoi componenti, è reperibile solo sul sito della Coldiretti e non su quello del Ministero!

A quanto risulta, neppure dentro il CREA è stata data alcuna evidenza pubblica relativa a questa opportunità.

Un altro episodio di finanziamento pubblico poco trasparente ad un ente di ricerca? Ci aspettiamo di essere prontamente smentiti dal MiPAAF o dal CREA, magari con il testo del bando che fissa i criteri per la scelta dei progetti da finanziare.


Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 4 del 16 febbraio 2017.

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